Cenni storici

Ragusa è una città molto antica. La sua fondazione risale al periodo in cui i Siculi, intorno all’anno 1000 a.C. fondarono il villaggio chiamato Hybla, nei pressi dell’attuale quartiere omonimo, l'antico centro storico, risalendo il fiume Irminio allora navigabile. Successivamente fu colonizzata dai Greci (706 a.C.) da cui i Siculi appresero l’arte del costruire. È questo il periodo in cui fu innalzato in cima alla collina (dove oggi sorge l’ex distretto militare) un tempio dedicato alla dea Hybla. Con i Greci il nome si trasformò in Hybla Heraea.

Ai Greci succedettero i Romani (264 a.C.) che dominarono la Sicilia fino alla divisione dell’Impero Romano. Hybla Heraea diviene città decumena e il nome subisce un altro cambiamento: Hereum prima, ed Hereusiem poi. Nel 330 d.C. la città passa all’Impero Bizantino. In questo periodo subisce le invasioni barbariche per far fronte alle quali viene realizzata una cinta muraria attorno ad essa, con grossi blocchi di pietra locale, conferendole la caratteristica forma di pesce. Anche in questo caso il nome viene trasformato diventando Reùsa.

È la volta degli Arabi che dall’848 d.C. la dominarono per poco meno di due secoli, importando però innovazioni nel campo dell’agricoltura e dell’architettura. Sotto gli Arabi il nome subisce le ultime variazioni importanti, così diviene Ragus, prima Rackusa, poi.

Nel 1090 Ragusa viene eletta Contea, sotto la dominazione Normanna. La città fu ingrandita e resa più salda la fortificazione; iniziò anche un processo di stratificazione sociale, delineandosi i primi ceppi di quelle che sarebbero state le nobili famiglie dei secoli successivi. Inoltre, furono costruiti palazzi e chiese in tutta la città. A questo periodo risalgono la costruzione della Chiesa di S. Maria delle Scale e della vecchia Chiesa di S. Giorgio.

Nel 1194 ebbe fine la dominazione normanna in Sicilia che si vide occupata dagli Svevi. In questi anni, sotto Federico II di Svevia, venne introdotto lo stemma attuale. La dominazione sveva non durò a lungo, infatti, nel 1265 la Sicilia diviene dominio francese, ma per un breve periodo. La Contea di Ragusa passò poi al Conte Giovanni Prefoglio e, alla sua morte, al nipote Manfredi della nobile famiglia dei Chiaramonte di origini francesi. Anche sotto i Chiaramonte Ragusa vide accrescere la sua bellezza architettonica e progredire il suo sviluppo economico.

Nel 1392 la Sicilia passò al dominio spagnolo (aragonesi). A Ragusa subentrò la potente e nobile famiglia dei Cabrera. Nel 1448, il popolo ragusano, ribellandosi alla tirrannia dei nuovi signori, si vide punito dalla nobile famiglia con lo spostamento della sede amministrativa alla vicina contea di Modica. Da quel momento Ragusa, che per molti secoli era stata la città più importante del territorio, passò in secondo piano, fino al 1927. Ai Cabrera succedette la nobile famiglia degli Enriquez per mezzo del matrimonio tra Anna Cabrera (che aveva ereditato la contea) e Federico Enriquez con cui andò a vivere in Spagna. Fu anche questo un periodo di grande sviluppo. Altre famiglie salirono ai ranghi della nobiltà e, per mostrare il proprio prestigio, usavano far costruire Chiese, vicino i propri palazzi. Tra il 1500 e il 1600 si contano più di quaranta chiese principali.

11 gennaio 1693: una fortissima e violenta scossa di terremoto colpisce l’intera Sicilia orientale, radendo al suolo numerosi centri urbani. La Ragusa medievale giace così sotto le proprie rovine. Dopo il catastrofico sisma, che poco risparmiò della città e dei suoi abitanti, i ragusani superstiti si riunirono per decidere sulla ricostruzione della città. Vi fu una divisione: alcuni (le antiche nobili famiglie e gli abitanti del luogo) volevano ricostruirla nel vecchio sito, altri (soprattutto i contadini della periferia e alcune famiglie in vista) volevano ricostruire Ragusa sul pendice del colle, in contrada Patro. Così furono ricostruite due Raguse: l’antica (attuale centro storico) e la nuova.

Il motivo di tali divisioni era politico certamente, dato che alcune famiglie nobili volevano primeggiare rispetto alla vecchia nobiltà; ma anche motivi devozionali: la mai risolta questione tra sangiorgiari e sangiovannari.

Nel 1695 si giunge così alla prima separazione della città di Ragusa in due comuni distinti. Le separazioni e le conseguenti riunificazioni saranno frequenti nella storia iblea. I secoli che seguirono, furono simili, dal punto di vista storico, alle altre città siciliane.

Nel periodo fascista, era manifesta la volontà degli abitanti di Ragusa Alta, di ricevere la nomina a capoluogo di provincia. Ma ciò non era possibile in quanto, per avere tale nomina, occorrevano e un certo numero di abitanti, superiore a quello di altre città candidate per il titolo, e una tradizione storica, ma Ragusa Alta era stata fondata da appena due secoli. Al tempo era Modica la città che avrebbe potuto ottenere la qualifica a capoluogo di provincia. Tuttavia, mediante uno stratagemma, fu Ragusa ad ottenere l’ambito titolo: nel 1926, si ricorre alla riunificazione delle due Raguse, così la parte più giovane assume tutte le caratteristiche di quella antica: il numero degli abitanti risulta essere di gran lunga maggiore e la tradizione storica viene acquisita anche dalla parte nuova. Pertanto, nel 1927, Ragusa venne proclamata capoluogo di provincia, riappropriandosi del suo posto primario nella Sicilia sud-orientale dopo cinquecento anni.

Ad essa, vennero annessi i seguenti comuni: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria. Di Ragusa, fanno parte le frazioni di: Marina di Ragusa e S. Giacomo Bellocozzo.